Settore in fermento anche dopo l’approvazione del Consiglio dei ministri dell’emendamento al disegno di legge Concorrenza relativo all’affidamento delle concessioni demaniali

Concessioni balneari, associazioni sul piede di guerra

Le associazioni di categoria chiedono di aprire un tavolo di confronto per garantire le piccole e medie imprese che da tempo investono nel settore
Francesca De Simone

L'emendamento approvato in Consiglio dei Ministri sulle concessioni balneari rappresenta un primo passo in avanti, ma FIBA e Sib chiedono ora al governo di lavorare in sinergia con Regioni e associazioni per garantire ulteriormente le aziende attualmente operanti. "Sono state accolte alcune richieste – sottolineano in una nota congiunta – , come la tutela in sede di gara di coloro che hanno gestito direttamente la concessione negli ultimi cinque anni o l'eliminazione del canone quale elemento di valutazione, ma ribadiamo con fermezza che non siamo soddisfatti: si tratta di un provvedimento che necessariamente dovrà trovare il giusto equilibrio nel passaggio parlamentare".

"Auspichiamo – si prosegue – che tutte le forze politiche che, da tempo e con responsabilità, sono vicine alla categoria degli imprenditori balneari possano lavorare in sinergia con le Regioni e le Associazioni di categoria affinché il provvedimento trovi la stabilità conclusiva necessaria per garantire, innanzitutto, gli investimenti futuri e la salvaguardia delle imprese del settore". Secondo le associazioni di categoria, il lavoro per il sistema turistico balneare comincia adesso. Viene così data la piena disponibilità ad offrire il proprio contributo nel confronto con Regioni e Parlamento. Si inizia quindi a dialogare con le forze politiche affinchè la misura sia integrata e rafforzata, per trovare quel giusto punto di equilibrio nell'interesse pubblico e dell'intero sistema turistico e balneare italiano.

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