Sedici milioni di euro sono stati sequestrati all'imprenditore dei servizi funebri e delle ambulanze, Roberto Squecco, ritenuto vicino al clan Marandino

Confiscati sedici milioni al re delle “croci”

Era finito nel mirino dopo il corteo di ambulanze, organizzato per festeggiare l’elezione di Alfieri a Capaccio, da cui erano partite le indagini che hanno portato agli arresti di sette mesi fa
Francesca De Simone

Confiscati beni e assetti societari per un valore per un valore di circa 16 milioni di euro, nei confronti dell'imprenditore di Capaccio Roberto Squecco: il provvedimento è stato eseguito dalla Divisione Anticrimine della Questura di Salerno e dal Servizio Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, su richiesta della locale Procura della Repubblica, Direzione Distrettuale Antimafia. L'imprenditore 55enne, già condannato anche per reati commessi per favorire il noto clan Marandino, era finito in carcere, nello scorso mese di gennaio, per reati di intestazione fittizia di beni, peculato, interruzione di pubblico servizio, favoreggiamento personale, emissione di fatture per operazioni inesistenti, invasione di terreni ed edifici, riciclaggio, turbata libertà degli incanti, abuso d'ufficio ed altro, assieme ad altri 10 indagati nell'ambito dell'operazione ribattezzata "Le Croci del Silaro".

Contestualmente all'esecuzione dei provvedimenti cautelari personali, era stato eseguito nei confronti di Roberto Squecco un decreto di sequestro degli stessi di beni, poi sottoposti a confisca, secondo una strategia di contrasto propria della Procura della Repubblica di Salerno e condivisa a livello nazionale, dalla Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, che prevede un modello operativo innovativo, caratterizzato dallo svolgimento in parallelo delle indagini penali e di prevenzione antimafia. L'esecuzione del provvedimento di confisca, estesa anche ad alcuni beni in Romania, ha comportato, per la prima volta nel nostro Paese, l'attivazione della procedura introdotta dal nuovo Regolamento (Ue), entrato in vigore nel dicembre 2020. Il Tribunale ha disposto, così, la confisca di una società con sede in Italia, 2 associazioni dì soccorso, 26 automezzi, 7 conti correnti bancari, 12 terreni a Capaccio Paestum, 1 terreno a Zimbor – Romania, per un valore complessivo di circa 16 milioni di euro, applicando la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, con obbligo di soggiorno, per la durata di 3 anni.

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