Appropriazione indebita di fondi provinciali

Danno erariale alla Provincia: maxi sequestro della GdF

Sequestrati oltre sei milioni di euro ad un ex dirigente della Provincia e a due ex funzionati dell’ente di Palazzo Sant’Agostino
Francesca De Simone

Lavori pagati dalla Provincia ma mai eseguiti e, in alcuni casi, liquidati due volte: è questo il raggiro, risalente al periodo 2007/2009, scoperto dalla Guardia di Finanza di Salerno. Su disposizione della Procura Regionale per la Campania della Corte dei conti, le fiamme gialle hanno sequestrato oltre sei milioni di euro a carico di tre pubblici ufficiali per danno erariale causato alle casse dell'ente di Palazzo Sant'Agostino. Due di loro all'epoca dei fatti contestati, erano funzionari, un altro, invece, ricopriva il ruolo di dirigente, del servizio bilancio e del settore finanziario della provincia di Salerno.

Il provvedimento, emesso dal Presidente della Sezione Giurisdizionale per la Campania su richiesta della Procura Regionale, riguarda somme di denaro e beni immobili nella disponibilità dei responsabili del danno erariale. Gli accertamenti contabili svolti dal Nucleo PEF della Guardia di Finanza di Salerno sono scattati a seguito di precedenti indagini di polizia giudiziaria che hanno portato alla luce i fittizi mandati di pagamento. In alcuni casi si trattava di lavori già appaltati conclusi e saldati, nuovamente liquidati riportando nella causale altri lavori pubblici inesistenti.

Cinque le società destinatarie dei pagamenti per presunti lavori che riguardavano vari comuni della provincia, da Battipaglia, ad Ogliastro, ad Angri e non solo. Gli importi venivano liquidati, in denaro contante, da due dipendenti di un istituto di credito cittadino, in quel periodo incaricato dell'attività di tesoreria dell'ente provinciale, in favore di un imprenditore, il quale, a sua volta, procedeva ad una successiva suddivisione dei proventi illeciti tra complici. Pertanto, anche la banca coinvolta sarà chiamata a rispondere in via sussidiaria anche dell'intero importo contestato.

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