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Tu sei qui: CronacaIl Veneto ha trovato 27 milioni di vaccini. Arcuri nicchia
Scritto da (Andrea Siano), martedì 16 febbraio 2021 13:00:30
Ultimo aggiornamento martedì 16 febbraio 2021 13:00:30
Il Veneto avrebbe trovato un canale di approvvigionamento dei vaccini regolare, per dosi aggiuntive a quelle già previste nei contratti ufficiali tra i produttori ed i singoli Stati e l'Unione Europea. Sono dieci giorni che il governatore Luca Zaia ne parla pubblicamente, oggi su Libero, ma rilanciato anche da tutte le agenzie di stampa e da altri quotidiani. Il Veneto è stato contattato da alcuni intermediari, i cui nomi sono a disposizione del Governo italiano qualora volesse approfondire. Si tratta di contatti abituali della regione per le forniture in sanità: tutto trasparente, assicura Zaia, non si tratta di un mercato nero dei vaccini ma di un mercato regolare, su dosi esistenti ed aggiuntive che finora nessuno ha comprato. E che se non prende l'Italia, non prenderà nessun altro.
Parliamo di 27 milioni di dosi in tutto, ben oltre i 4 milioni di vaccini chiesti dal veneto in un sondaggio fatto con i propri intermediari. Si tratterebbe di vaccini Pfizer, Moderna e Astrazeneca. L'agenzia per il farmaco, messa al corrente, ha rimandato al commissario Domenico Arcuri la questione. Ma Arcuri, finora, avrebbe fatto spallucce. Le offerte ricevute dal Veneto sono due, una per 12 milioni e l'altra per 15 milioni di dosi. Zaia è pronto a condividerle con il resto del Paese per immunizzare almeno 13 milioni di persone. Un comunicato della Commissione europea chiarisce «che è possibile acquistare vaccini autorizzati per il proprio territorio. L'ambito delle trattative è questo», dicono dal Veneto, con «costi uguali o inferiori a quelli di negoziazione».
Ma da dieci giorni, Zaia ed i suoi collaboratori si vedono sballottare da un ente all'altro, da un ufficio all'altro, nel silenzio del commissario Arcuri e del nuovo Governo. L'idea è di procedere nel solco di quanto fatto da Israele (che ha messo in sicurezza l'intera popolazione) e di quanto deciso dalla Germania, che ha già acquistato 30 milioni di dosi aggiuntive sul mercato, oltre a quelle che le spettano sulla base del contratto dell'Unione Europea.
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