Le recenti rilevazioni dell’Arpac, per le quali le Fonderie Pisano non sforano i limiti sono alla base della decisione del Consiglio di Stato

«Le Pisano non sforano i limiti», Consiglio di Stato rigetta istanza Salute e Vita

Rigettato l’istanza del Comitato Salute e Vita
Francesca De Simone

Rigettata l'istanza cautelare proposta dal comitato Salute e Vita dai giudici della Quarta sezione del Consiglio di Stato che, almeno per ora, non sospendono la l'autorizzazione rilasciata alle “Fonderie Pisano”. Alla base della decisione ci sono «le rilevazioni ambientali più recenti dell'Arpac che non hanno attestato il superamento delle soglie di legge relativamente agli inquinanti più pericolosi». Con un'ordinanza, dunque, i magistrati di Palazzo Spada rigettano l'istanza cautelare proposta dal comitato guidato da Lorenzo Forte all'indomani della sentenza con la quale, nello scorso mese di gennaio, la Seconda sezione salernitana del Tribunale amministrativo regionale bocciò il ricorso dei volontari di Fratte.

Il nodo della questione era rappresentato dal decreto regionale dell'aprile del 2020, in virtù del quale fu dato il via libera al riesame dell'Aia, l'Autorizzazione integrata ambientale, ed i successivi passaggi che portarono al definitivo ok all'attività dello stabilimento. Il Tar aveva rigettato le censure dell'associazione, che così aveva impugnato il verdetto salernitano davanti al secondo grado della giustizia amministrativa. I rilievi dell'Arpac, però, ad oggi, non consentono la sospensione della sentenza contestata – evidenza Palazzo Spada – ma si ritiene comunque necessaria «una celere fissazione del merito per valutare le complesse questioni che riguardano interessi ambientali rilevanti per la comunità che vive nella Valle dell'Irno». Per questo, si dà mandato per fissare subito l'udienza di merito preliminare alla sentenza.

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