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Tu sei qui: CronacaMascherine made in carcere
Scritto da (admin), domenica 5 aprile 2020 11:37:01
Ultimo aggiornamento domenica 5 aprile 2020 11:37:01
Quattrocentomila mascherine al giorno. A realizzarle saranno anche i detenuti della casa circondariale di Salerno. La struttura penitenziaria guidata da Rita Romano è tra le tre scelte dal Ministero della giustizia – Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria per avviare un ciclo produttivo di mascherine. Con il carcere di Salerno sono stati scelti gli istituti di prevenzione di Milano Bollate e Rebibbia. I detenuti salernitani impegnati saranno circa 70, selezionati da tutti i reparti, compreso quello dell’alta sicurezza, in base alle competenze personali e alle attitudini professionali maturate. Tutti loro saranno prima formati all’utilizzo dei macchinari, poi contrattualizzati e retribuiti dall’Amministrazione Penitenziaria. Il loro lavoro sarà suddiviso in 4 turni da 6 ore ciascuno. Il ciclo produttivo comprenderà anche la ricezione e preparazione del tessuto non tessuto, lo stoccaggio e la sanificazione delle mascherine. Le macchine saranno acquistate dalla struttura del Commissario straordinario e saranno concesse a titolo gratuito alle tre amministrazioni penitenziarie scelte. A Salerno arriveranno entro metà aprile e saranno posizionate nell’ala del carcere che ospita, in periodi normali, le attività didattiche. Le mascherine prodotte andranno agli agenti degli istituti penitenziari italiani, ai detenuti in base alle indicazioni delle autorità sanitarie e la parte residua potrà essere distribuita alle altre amministrazioni impegnate a fronteggiare l’emergenza sanitaria, prime fra tutte le strutture ospedaliere. Nella casa circondariale di Salerno nei giorni scorsi sono state già realizzate tremila mascherine dalle detenute della sezione femminile.
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