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Tu sei qui: CronacaNuovo Dpcr: niente "coprifuoco"
Scritto da (Ivano Montano), martedì 6 ottobre 2020 12:28:27
Ultimo aggiornamento martedì 6 ottobre 2020 12:28:27
Nuovi contagi, vecchie paure, ma lo sguardo è rivolto al futuro, al domani, che dovrà necessariamente essere all'insegna della convivenza col virus, almeno fino a quando non ci saranno vaccini o cure specifiche. Nuovi contagi, nuovi Dpcm, una sigla ormai entrata nel linguaggio comune di tutti: l'ultimo, che verrà reso ufficiale dal Premier Conte, in linea di massima conferma le misure essenziali, ma con un robusto rafforzamento delle stesse, per provare a piegare verso il basso quella curva che ormai da giorni rialza progressivamente la testa. "Oltre all'obbligo di mascherine anche all'aperto - ha spiegato il Ministro della Salute, Speranza - restano anche altre tre regole fondamentali: distanziamento, sanificazione delle mani e assoluto divieto di assembramenti, ma stavolta con una decisa stretta per quanto riguarda i controlli, mediante l'impiego delle forze dell'ordine, delle forze di Polizia Municipale e laddove ce ne fosse bisogno, dell'Esercito. Non sono previste restrizioni alle attività commerciali ed economiche: non entra nel Decreto, quindi, il cosiddetto "coprifuoco" che prevedeva orari ridotti per bar e ristoranti.
È stato confermato inoltre che lo stato di emergenza viene prorogato fino al 31 gennaio 2021. "Si lavora per aumentare i livelli dei controlli perchè gli assembramenti sono un rischio reale che non possiamo permetterci - ha sottolineato Speranza che ha aggiunto: la battaglia sanitaria è la premessa per la ripartenza, anche economica, del paese". Naturalmente, le Regioni avranno l'obbligo di rispettare le linee guida dettate dal Governo centrale, ma viene concessa loro la facoltà di inasprire, eventualmente, alcune misure, come accade in Campania, dove a causa della recrudescenza dell'epidemia, il Presidente De Luca, nell'anticipare l'uso della mascherina obbligatorio al chiuso ed all'aperto, ha anche deciso di mettere dei paletti soprattutto su luoghi e orari particolarmente delicati, sostanzialmente quelli della movida, dove il virus potrebbe trovare terreno fertile.
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