Sono 150 i volontari arruolati per una sperimentazione, coordinata da Paolo Ascierto

Pascale, al via lo studio per identificare i soggetti a più rischio Covid

Obiettivo: capire quali sono le caratteristiche di un individuo che rendono il virus un pericolo mortale
Francesca Salemme

Quali sono i soggetti a più rischio infezione da Covid? E come identificarli?

Dopo un anno e più dall'inizio della pandemia, l'Istituto Pascale dà il via a uno studio pilota per capire dove e perché il virus trova terreno fertile. Lo studio, avviato in collaborazione con la Fondazione Melanoma Onlus, l'Azienda ospedaliera dei Colli, l'Università Vanvitelli, il centro di ricerca Ceinge Biotecnologie Avanzate e soprattutto con 60 Comuni della Campania, e coordinato da Paolo Ascierto, avrà inizio questa settimana e si avvarrà di soggetti che hanno avuto il Covid e di 150 donatori sani resisi disponibili alla sperimentazione.

Il progetto nasce come risposta alla necessità di aumentare la conoscenza dei meccanismi di infezione, poiché sono tutt'ora poco compresi i fattori che dall'infezione da Covid portano a gravi difficoltà respiratorie e insufficienza multiorgano.

"L'attenzione analitica – sostiene Ascierto, Direttore dal Dipartimento Melanoma, Immunologia Oncologica Sperimentale e Terapie Innovative – si rivolgerà non già al Covid-19 bensì al soggetto che deve avere particolari caratteristiche che lo rendano più suscettibile allo stimolo virale".

In poche parole, lo studio, che si effettua nei laboratori del Crom di Mercogliano diretti da Alfredo Budillon, prevede la valutazione del profilo metabolomico, citochinomico e lipidomico su un prelievo di sangue in pazienti che sono stati affetti da Coronavirus. In parallelo, lo studio prevede la partecipazione di circa 150 donatori sani richiamati da vari comuni della Campania primi fra tutti i Comuni del Cilento: Cicerale, in cui non si è verificato nessun caso Covid, e poi Battipaglia, Castellabate, Puglianello, Sarno, Bellizzi, Aquara, Torrecuso, San Cipriano Picentino.

"L'obiettivo – dice il direttore generale del Pascale, Attilio Bianchiè quello di effettuare un'analisi seria e approfondita, fondata su protocolli scientifici verificabili, così da fornire informazioni attendibili ed utili per una migliore comprensione dei meccanismi di infezione e risposta del soggetto".

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