Si vota domenica per le amministrative in 34 comuni della provincia di Salerno, ma anche per i cinque referendum abrogativi sulla giustizia

Referendum, guida semplificata ai cinque quesiti

Guida semplificata ai cinque quesiti referendari
Francesca De Simone

Domenica si va alle urne non solo per le elezioni amministrative per circa mille comuni italiani, ma anche per cinque referendum abrogativi, tutti incentrati sul tema della giustizia. Come ogni referendum abrogativo, anche questi per essere validi dovranno raggiungere il cosiddetto quorum, e cioè dovrà andare al voto almeno il 50%+1 degli elettori. In caso contrario il singolo referendum non avrà valore. Passiamo ai singoli quesiti.

Il primo è contenuto nella scheda di colore rosso. Riguarda la legge Severino. Chi vota Sì vuole che persone condannate per reati non colposi tornino a ricoprire o mantengano cariche politiche (a meno di decisioni diverse di un giudice). Chi vota No vuole mantenere la situazione attuale: confermando incandidabilità e decadenza per queste persone.

Il secondo quesito è contenuto nella scheda arancione. In questo caso la domanda posta ai cittadini è: volete cancellare la «reiterazione del reato» dall'insieme delle motivazioni per cui i giudici possono decidere la custodia cautelare in carcere o i domiciliari per una persona prima del processo? Chi vota Sì vuole eliminare la reiterazione del reato dalle ragioni per cui si può disporre la custodia cautelare. Chi vota No vuole mantenere in vigore la legge così com'è: arresto o domiciliari anche per il pericolo della ripetizione del reato.

Con il terzo quesito, contenuto nella scheda di colore giallo, si entra nel cuore del sistema giudiziario. Si parla di magistrati. Il quesito è lunghissimo, composto da oltre 2mila parole, ma la domanda sostanziale è questa: volete abrogare la norma che oggi consente al togato di passare, nel corso della propria carriera, dal ruolo di giudice a quello di pubblico ministero e viceversa? Chi vota Sì sceglie per l'obbligo di scelta tra essere pm o giudici all'inizio della propria carriera. Chi vota No invece vuole consentire che il magistrato possa passare da una funzione all'altra.

Quarto quesito, scheda di colore grigio. Il tema è piuttosto tecnico e tra i più discussi dai magistrati. La domanda semplificata è: volete che l'operato del magistrato possa essere giudicato anche dai membri laici dei consigli giudiziari? Chi vota Sì vuole che i magistrati vengano valutati anche dai membri laici come avvocati e professori universitari. Chi vota chi vota No vuole che si continui con la loro esclusione dal giudizio.

L'ultimo quesito, il quinto, è contenuto nella scheda di colore verde. Il tema è la candidatura per l'elezione dei componenti del Consiglio superiore della magistratura. Oggi un magistrato che vuole candidarsi al Csm deve raccogliere almeno 25 firme. Chi vota Sì vuole eliminare l'obbligo per il magistrato di procurarsi delle firme per candidarsi. Chi vota No vuole mantenere questo obbligo.

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