Per il momento resta ancora ricoverato nel reparto carcerario dell'ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona l'assassino di Anna Borsa, Alfredo Erra, convalescente dopo l'intervento per l'estrazione del proiettile con cui aveva provato a spararsi alla testa subito dopo aver freddato l'ex fidanzata.
Gli esami tossicologici hanno rivelato che non era sotto effetto di droga o di alcol quando ha ucciso Anna, se era fuori di sé lo era per l'ossessione che provava per la ragazza.
Adesso alterna momenti di grande disperazione a momenti di silenzio e catatonia. È consapevole di ciò che ha fatto ma, ieri mattina, ha deciso di non parlare con il gip Guerra, avvalendosi della facoltà di non rispondere alle domande del magistrato durante l'interrogatorio di garanzia.
Intanto, sempre ieri mattina, presso l'obitorio dell'ospedale di Battipaglia, è stata eseguita l'autopsia sul corpo di Anna Borsa durante la quale sarebbero state confermate le tesi dei giorni scorsi e su una cosa sembrerebbe esserci certezza: la trentenne è morta sul colpo.
Nelle prossime settimane, comunque, verranno consegnati in procura i risultati degli esami che consentiranno agli inquirenti di chiudere il cerchio e cristallizzare le accuse nei confronti del suo assassino.
I carabinieri di Battipaglia stanno cercando di risalire a chi gli ha dato e/o venduto la pistola con cui ha ucciso. Un'arma abbastanza vecchia, che probabilmente avrà pagato poche decine di euro.
Nella sua camera da letto, non è stato trovato nessun elemento che potesse essere ricondotto all'omicidio.
Intanto i familiari di Anna, sia il fratello, sia i genitori si sono rivolti ad avvocati per costituirsi nel processo.
