E’ già polemica dopo la riapertura dei ristoranti al chiuso a pranzo e a cena

Riapertura ristoranti al chiuso, lite sul numero della discordia

Il Ministero della Salute precisa: non più di quattro persone al tavolo, a meno che non siano conviventi, sia in zona gialla che in zona bianca
Francesca De Simone

Nemmeno il tempo di tirare il sospiro di sollievo per la tanto attesa riapertura, che già è arrivata la precisazione in grado di smorzare sul nascere gli entusiasmi: in concomitanza il ritorno in attività dei ristoranti al chiuso a pranzo e a cena, il ministero della Salute precisa che sia in zona gialla sia in zona bianca resta il limite di massimo 4 persone al tavolo, salvo che gli occupanti siano tutti conviventi. Secondo quanto si apprende da fonti vicine alle Regioni, l'interpretazione sarebbe ritenuta troppo restrittiva.

Allo stato attuale, il ministro per gli Affari regionali Gelmini ha sentito il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, per risolvere positivamente e superare l'interpretazione sul limite massimo di 4 persone ai tavoli nei ristoranti. Tale restrizione si dovrebbe applicare “solo in zona gialla” (art. 27 DPCM 2 marzo 2021). Per la zona bianca – questa l'interpretazione dell'ufficio legislativo del Ministero per gli Affari regionali – il limite dovrebbe intendersi superato, ma sono comunque in corso approfondimenti. «È inaccettabile – attacca la Fipe-Confcommercio – che non ci sia ancora una linea chiara sul numero dei commensali permessi ad ogni tavolo. Da giorni si susseguono interpretazioni, mai smentite, salvo ricevere ora un'interpretazione del ministero della Salute giuridicamente incomprensibile». Anche per la Coldiretti la misura rappresenta un «ulteriore danno» per un settore che ha già perso 41 miliardi nell'anno della pandemia.

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