Ci sarebbero problemi legati alla privacy e troppe responsabilità in capo ai dirigenti scolastici

Scuole, le nuove regole per la quarantena già fanno discutere

Il nuovo protocollo ancora deve essere concretamente applicato eppure ci sono le prime proteste
Michele Masturzo

Le nuove regole per le quarantene elaborate dall'Istituto Superiore di Sanità, dal Ministero della salute, dal Ministero dell'Istruzione e dalle Regioni inserite nel documento "Indicazioni per l'individuazione e la gestione dei contatti di casi di infezione da Sars-CoV-2 in ambito scolastico" fanno già discutere ancora prima di essere diventate operative a tutti gli effetti.

Nel rendere noto il contenuto del testo il Ministero sottolinea che esso è finalizzato sia a rendere il più possibile omogenee a livello nazionale le misure di prevenzione attuate in ambito scolastico sia a favorire la didattica in presenza. La logica che sta alla base del documento è quella di semplificare sia i meccanismi di controllo sia le procedure per le quarantene, definendo alcuni automatismi che non lascino spazio a decisioni discrezionali.

I problemi però non mancano, a partire dalle proteste delle organizzazioni sindacali che lamentano il loro mancato coinvolgimento fino ai rischi legati al trattamento dei dati che potrebbero provocare un intervento del Garante per la Privacy.

I dirigenti scolastici, dal canto loro, ribadiscono di avere già tante responsabilità e, soprattutto, di non aver competenze in campo medico.

Il nuovo protocollo per la gestione dei contatti dei casi confermati di infezione da Covid detta le regole per la quarantena degli studenti, mettendo in campo ai presidi ulteriori responsabilità. La revisione del sistema prescrive che, se la Asl non può intervenire, è il dirigente scolastico insieme al referente Covid a dover individuare i possibili "contatti scolastici" del caso positivo ed a prescrivere le conseguenti misure, seguendo le indicazioni contenute nel documento. La scuola deve poi comunicare le disposizioni agli studenti (o ai genitori, in caso di minorenni) ed agli insegnanti che sono venuti a contatto con il positivo entro le 48 ore precedenti l'insorgenza dei sintomi o l'esecuzione del tampone. Il referente Covid deve quindi comunicare alla Asl le misure adottate. Il nuovo protocollo prevede un tampone da effettuare il prima possibile dal momento in cui si è stati informati del contatto. Se il risultato è negativo, si può già rientrare a scuola senza fare la quarantena. Bisognerà però effettuare un secondo tampone dopo cinque giorni.

In compenso, dagli screening tramite tamponi salivari condotti nei giorni scorsi in diverse scuole del salernitano, arrivano indicazioni positive.

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