Quasi duemila supporters circa sono stati costretti ad entrare alla fine del primo tempo: abbiamo raccolto la testimonianza di un tifoso

Trasferta a Roma, la testimonianza di un tifoso: “Nove ore di viaggio, è stata un’odissea”

Proseguono, intanto, le indagini sull’agguato agli otto tifosi salernitani di domenica scorsa a Roma
Francesca De Simone

Le indagini proseguono e la Digos ha ormai chiuso il cerchio attorno agli pseudo tifosi della Lazio che, domenica scorsa, si sono resi protagonisti del vile agguato ai danni di otto ragazzi salernitani in trasferta a Roma per assistere alla sfida della Salernitana all'Olimpico e che sono stati sorpresi dai teppisti all'uscita dal ristorante in cui avevano pranzato prima di recarsi allo stadio. Ieri la società ha espresso "solidarietà e vicinanza nei confronti dei sostenitori granata vittime di una vile ed inaccettabile aggressione".
Il club ripone "massima fiducia nelle autorità competenti affinché questi episodi, che nulla hanno a che vedere con i sani principi dello sport e del calcio, siano doverosamente puniti" – si legge ancora nella nota. Anche gli ultras hanno posto l'accento sull'accaduto, esponendo lo striscione in cui si legge "Noi con la voce, tu con le lame". Non si placano, intanto, nemmeno le polemiche sulla trasferta affrontata dai tifosi granata che hanno raggiunto la capitale con i pullman organizzati. In tanti ci hanno segnalato la vera e propria odissea affrontata sia all'andata, quando alcuni di loro sono stati costretti ad entrare alla fine del primo tempo, sia al ritorno, con tutte le aree di sosta chiuse.

Al LIRATG la testimonianza di un tifoso che ha preso parte alla trasferta con uno dei pullman organizzati e ci ha raccontato le peripezie vissute assieme ad altri supporters granata.

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