È già trascorso un mese senza Anna Borsa, la 30enne uccisa dall'ex fidanzato nel salone di bellezza dove lavorava a Pontecagnano Faiano. Era il primo marzo, ed erano le nove di mattina quando il suo assassino, Alfredo Erra, con il quale aveva avuto una lunga relazione finita molti mesi prima, si è presentato alla soglia con un pretesto. Erano settimane che, come poi hanno detto i testimoni "aveva paura" ma, come spesso accade non era riuscita a denunciarlo. Al rifiuto di lei di seguirlo sul momento, lui non si era arreso, riuscendo ad entrare nel negozio e freddandola con una Walter ppk dalla matricola abrasa. Dopo aver ucciso la donna, l'assassino aveva rivolto l'arma contro il nuovo fidanzato, Alessandro, accorso al rumore degli spari, ferendolo ad una spalla, per poi tentare la fuga e successivamente di togliersi la vita. Venne stato trovato nel primo pomeriggio nell'area di servizio della stazione di San Mango Piemonte della Salerno-Reggio Calabria, con una lieve ferita alla testa. Per lui, accusato di omicidio premeditato, tentato omicidio e porto abusivo di arma da fuoco, si sono aperte le porte del carcere; mentre si sta cercando di capire chi gli abbia procurato l'arma con cui ha sparato. Diciannove giorni dopo la tragedia che ha colpito tutta la provincia di Salerno e non solo, il Salone di parrucchieri di via Tevere ha riaperto. Più o meno lo stesso giorno in cui Alessandro, il nuovo ragazzo, ha lasciato l'ospedale. "Senza di lei mi sento morto anche io", ha dichiarato, così come ripetono da quella mattina, in maniera struggente ed infinita, anche i genitori ed il fratello Vincenzo. Oggi, officiata da Don Antonio Pisani, si terrà, nella chiesa dell'Immacolata, la messa in suffragio per il trigesimo. Sarà un'occasione, dopo la fiaccolata e i funerali, per la comunità di stringersi al dolore dei familiari.
