I fronti sono sostanzialmente due: vaccinazioni e contenimento del contagio

Verso la riapertura delle scuole con dubbi ed incertezze

Figliuolo chiede il numero preciso del personale docente e non vaccinato. Banchi distanziati o DAD
Francesca Salemme

Mancano pochi giorni all'avvio dell'anno scolastico ma sono ancora tanti i dubbi e le incertezze riguardo a come si ripartirà. I fronti sono sostanzialmente due: vaccinazioni e contenimento del contagio.

Da un lato non si sa quanti siano, realmente, i docenti che non si sono ancora vaccinati. Il commissario straordinario Figliuolo ha chiesto di avere, entro oggi, il numero preciso regione per regione. Anche perché il personale scolastico sprovvisto di green pass non può entrare a scuola e, quindi, verrà sospeso dal servizio e resterà senza stipendio a partire dal quinto giorno di assenza ingiustificata in classe. A complicare ulteriormente le cose ci sono i circa 30mila tra docenti e non docenti che, il 1 settembre, andranno in pensione, ma che quest'anno facevano ancora parte del personale scolastico e dunque sono rientrati nel piano di vaccinazione e sono stati inclusi nel conto fatto finora. Al loro posto ci saranno i neoassunti, e nessuno è in grado di dire quanti di loro si sono immunizzati. Intanto già da lunedì 23 agosto le scuole si riaprono per avviare gli esami di recupero dei debiti formativi riportati dagli studenti con insufficienze in sede di scrutinio di giugno, e proprio ai teenager non ancora vaccinati è rivolto l'appello affinché si immunizzino, mentre per la fascia dai 6 ai 13 anni l'ipotesi è che dopo lo stop dei tamponi a tappeto si proceda con test salivari a campione su 110mila alunni al mese.

Il secondo fronte è la prevenzione, o meglio il contenimento del contagio: secondo una nota firmata da Stefano Versari, capo dipartimento del Ministero dell'Istruzione, il mantenimento di almeno un metro di distanza tra i banchi è una "raccomandazione", e il mancato rispetto della raccomandazione oppure l'impossibilità di non attuare il distanziamento, comporta "l'automatico ritorno alla didattica a distanza". Il protocollo firmato con i sindacati, invece, richiede "il rispetto di una distanza interpersonale di almeno un metro" e il distanziamento tra i banchi e la cattedra di almeno due metri. Sul discusso tema dell'aerazione delle classi, come metodo per garantire un'adeguata purificazione dell'aria e prevenire il diffondersi del contagio, il Ministero invita all'apertura delle finestre anche d'inverno, nel frattempo le scuole dovrebbero dotarsi di condizionatori e filtri.

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