“Oggi mi è sembrato di vedere qualcosa che è difficile realizzare in altre parti del mondo, ma che qui esiste ed è in continua evoluzione"

il rettore dell’Unisa in visita a Giffoni

Tra l'ateneo e Giffoni una collaborazione sempre più stretta, nel nome dello sviluppo dei talenti e del territorio
Francesca De Simone

"Questa di oggi non è una visita formale. Giffoni rappresenta una cerniera tra il pensiero e l'azione, tra la visione lungimirante e la realizzazione di un'idea. Proprio per questo l'Università degli Studi di Salerno dovrà dare un contributo a questa creatura fatta di infrastrutture, cervelli ed energia". Così il rettore dell'ateneo salernitano Vincenzo Loia, che questa mattina è stato ricevuto dal fondatore e direttore di Giffoni Opportunity Claudio Gubitosi.

Il rettore Loia ha visitato gli uffici e le sale cinema, dove ha potuto visionare un video che racconta la storia e lo spirito di Giffoni, attraverso le voci degli ospiti che si sono succeduti in mezzo secolo di storia e quelle dei suoi principali protagonisti: i ragazzi provenienti da ogni parte del mondo.

"Giffoni è felice di poter immaginare una cooperazione con l'Università degli Studi di Salerno – ha sottolineato Gubitosi – Dopo l'edizione di luglio lavoreremo alla creazione di una rete che sappia intercettare la "meglio gioventù" che esce dal nostro ateneo, dandole un'opportunità di crescita concreta in quella che è la terra dove sono nati. Questa è la nostra forza: ribadire con fermezza la centralità del territorio. Ed è anche la chiave del successo di Giffoni, che guarda a Los Angeles, ma senza mai trascurare le proprie radici".

Centrale, nella creazione di una rete, sarà naturalmente il ruolo dei ragazzi, che quest'anno saranno gli indiscussi protagonisti dell'edizione 2021: "Saranno loro a salire sul palco e a porre domande agli ospiti – ha anticipato Gubitosi – Dopo un anno così difficile hanno il diritto di essere ascoltati e di ricevere delle risposte".

Un tema caro anche al rettore: "Credo che le crisi debbano essere affrontate con una visione ciclica – ha spiegato – Ciò che si chiude porta sempre con se qualcosa che si apre. E questo ci spinge ad avere una visione più concreta in termini di giovani, territorio, impresa, menti, formazione. Da oggi L'Università sarà più vicina a Giffoni e viceversa".

E nel teatro di ateneo potrebbe essere proiettato in anteprima il nuovo docufilm sui cinquant'anni di Giffoni, progetto nato da un'idea, un lampo improvviso, una intuizione. Gubitosi ha poi illustrato a Loia i progetti che di qui a breve renderanno ancora più straordinaria la Multimedia Valley, con la creazione del Museo testimoni del tempo, di una sala di oltre cinquecento posti e di un'Arena deputata a ospitare grandi eventi, a cui potranno accedere oltre quattromila persone.

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