La proprietà uscente, invece, li inserisce nel patrimonio del club in vendita

Beni immateriali, un tesoretto da 15 milioni di euro

Lotito e Mezzaroma li hanno acquistati dalla Energy Power ed avrebbero dovuti donarli all'amministrazione comunale
Michele Masturzo

Nel corso della presentazione dei calendari, Angelo Fabiani ha rinnovato il suo appello affinchè la Salernitana possa essere rilevata in tempi ragionevoli, magari da imprenditori locali. Il direttore sportivo "in pectore" ha sottolineato che la società si sta rimettendo in carreggiata, dopo il tempo perso per la vicenda trust e che l'imminente incontro col nuovo amministratore unico, il generale Marchetti, potrebbe sbloccare l'attuale situazione di empasse.

I trustee ed il guardiano Coppola, intanto, continueranno a seguire gli sviluppi relativi alla cessione del pacchetto azionario (per ora non ci sono risposte ufficiali alla richiesta d'incontro avanzata da Radrizzani) e della fissazione del prezzo di vendita, da parte di un soggetto "terzo".

Intanto, il quotidiano La Città di Salerno concentra la propria attenzione su un aspetto che sta particolarmente a cuore ai tifosi della Salernitana, i beni immateriali (ovvero il numero 1919; il nome Salernitana; il simbolo ippocampo o cavalluccio marino; i colori sociali granata; i diritti all'utilizzazione economica delle opere fotografiche, cinematografiche ed audio-visive; il dominio relativo al sito web www.salernitana.it). Un tesoretto che la proprietà uscente valuta almeno 15 milioni di euro ma su cui ci sono aspetti da chiarire. "L'avviso pubblico per manifestazione di interesse emanato dal Comune di Salerno il 15 luglio 2011 a firma dell'allora sindaco Vincenzo De Luca – si legge nell'articolo del collega Alfredo Boccia -, allo scopo di salvaguardare la tradizione sportiva della città di Salerno per l'iscrizione al campionato di serie D, impegnava il vincitore tra le altre cose a cedere a titolo gratuito al Comune denominazione, logo e colori sociali".

Ebbene, la Salernitana ha acquistato in seguito i suddetti beni immateriali dalla Energy Power, ma non ha mai provveduto a ratificare la "donazione" alla città di Salerno. Anzi. Per quello che si sta sentendo dire in questi giorni, nell'ambito della cessione della società il pezzo pregiato, quello che può far salire il prezzo di vendita, è rappresentato proprio da marchio, colori sociali e via discorrendo. E' per questo motivo che la questione andrebbe approfondita, magari prima che la società di revisione contabile su indicazione del trustee Susanna Isgrò, demandata nell'ambito del trust accettato dalla Figc alla cessione del club granata, ultimi il suo lavoro. Da bando, quei beni andavano restituiti alla città e quindi sarebbe opportuno ufficializzare questo passaggio prima della vendita della società stessa.

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