La Figc è pronta a ricorrere al Tar per far valere le sue ragioni

Indice di liquidità, al Coni prima vittoria per la Lega Serie A

Il Collegio di Garanzia stabilisce che non è un requisito fondamentale per l'iscrizione al campionato
Michele Masturzo

Riformare il sistema calcio, soprattutto ai massimi livelli, non è operazione semplice e di sicuro se ne sarà reso conto anche il presidente Iervolino, che in questi giorni ha seguito l'evoluzione della battaglia tra Lega Serie A e Figc, che proseguirà a suon di carte bollate. Ieri il presidente Casini ha portato a casa un punto importante e il collega Gravina già grida vendetta in merito al manuale delle licenze nazionali 2022/2023 approvato dalla Figc. Il Collegio di Garanzia del Coni ha accolto, parzialmente, il ricorso presentato dalla Lega Serie A, contraria all'introduzione dell'indice di liquidità come requisito obbligatorio per iscriversi già al prossimo campionato. Le sezioni unite del Collegio di Garanzia del Coni hanno dato ragione alla Lega annullando la delibera del consiglio federale del 26 aprile "nella parte in cui si prevede che la verifica del possesso del requisito dell'indice di liquidità sia fissata in un termine antecedente alla chiusura dell'esercizio in corso". In pratica viene stabilito che non sia possibile fissare un indicatore prima della chiusura dei bilanci al 30 giugno.

"La Lega Serie A prende atto con soddisfazione del pronunciamento del Collegio di Garanzia del Coni – recita una nota a firma del presidente Casini -. Il dispositivo, comunicato dal massimo organo della giustizia sportiva, conferma la fondatezza delle obiezioni espresse a più riprese dalla Lega in merito ad una misura inopportuna non certo nel merito, ma nei modi e nelle tempistiche, soprattutto per gli effetti retroattivi sulla gestione in corso. L'auspicio è che da oggi si possa riprendere a lavorare tutti insieme per perseguire concretamente e in tempi rapidi quelle riforme che tutti riteniamo non più procrastinabili. Riforme che, per l'appunto, devono essere improntate sul dialogo e sulla sostenibilità diretta al rafforzamento della competitività del movimento calcistico italiano in sede nazionale e internazionale".

La battaglia legale fra i club e Gravina è destinata a proseguire: la Figc è pronta a impugnare la decisione del massimo organo della giustizia sportiva al Tar del Lazio: "Il dispositivo ci lascia molto perplessi – ha dichiarato all'Ansa il legale della FIGC, Gennaro Terracciano -, soprattutto perché di difficile comprensione e inoltre emesso dalle Sezioni Unite del Collegio di Garanzia e non dalla competente Sezione sulle controversie in materia di ammissione alle competizioni professionistiche. Siamo sereni e ci attiveremo per fare ricorso, anche perché tale decisione rischia di compromettere la regolarità del campionato".

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