La Città rivela che una delle proposte sarebbe stata scartata dai trustee. Gli altri due offerenti non avrebbero ancora versato la caparra

Società, il gioco al massacro prosegue

Mentre a Roma si registrano dichiarazioni d'amore e primi passi per il futuro, a Salerno si vive una costante situazione di incertezza e precarietà
Michele Masturzo

Il gioco al massacro di cui ha parlato ieri a fine partita Stefano Colantuono, dopo che la sua Salernitana è stata eliminata dalla Coppa Italia dal modestissimo Genoa, potrebbe volgere finalmente al termine. Questo, almeno, è l'auspicio non solo del tecnico romano ma anche dei tifosi granata, che ancora non hanno ricevuto non un nome, ma almeno un appiglio, un segnale di speranza da parte dei trustee.

Mentre a Roma, alla cena per lo scambio di auguri natalizi in cui annuncia il rinnovo per due stagioni di Sarri (dimostrando voglia di programmare il futuru), il vecchio proprietario fa pubbliche dichiarazioni d'amore alla sua vera squadra del cuore, a Salerno si vive una costante situazione di incertezza e precarietà. Filtra, stando a quanto riportato dal quotidiano La Città di Salerno, che una delle tre proposte pervenute sia stata scartata al termine della valutazione operata da Isgrò e Bertoli e dai loro collaboratori, in quanto l'offerente non sembra poter garantire solidità in chiave futura alla prosecuzione dell'attività del club.

Restano sul tavolo altre due offerte ma, almeno fino a questa mattina, nessuno dei due soggetti che hanno manifestato interesse avrebbe depositato la "cauzione", pari al 5 per cento della somma indicata. E questo non è un bel segnale.

C'è qualcuno che sta cercando di approfittare della situazione? Chi sta contribuendo a portare avanti questo gioco al massacro? Se oggi non dovesse essere versata la famigerata caparra, ci sarà ancora tempo per arrivare alla chiusura dell'affare nei tempi indicati in precedenza dai gestori del Trust Salernitana 2021? Cosa ne pensa la Figc, che attende un nuovo confronto coi trustee? Si riuscirà a firmare almeno il preliminare di vendita in virtù del quale la Federazione potrebbe fornire un'ulteriore proroga di 45 giorni? E mentre questo teatrino andrà avanti, chi, come e con quali risorse potrà operare per rafforzare questa squadra che ha bisogno urgente ed ingente di rinforzi per poter cercare di mantenere la categoria?

A queste e tante altre domande servirebbero delle risposte. Stavolta speriamo che possano arrivare sotto forma di atti concreti e non di comunicati "tecnici", fin qui alle volte scarni ed altre ermetici. Il tempo delle chiacchiere è finito. E pure la pazienza.

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