Matteo, ecco la tua città. E’ cresciuta, è diventata grande, bella, ma non ha mai smesso di confidare in te, nel tuo sguardo benevolo. Non ha mai smesso di adorarti, tanto che qui non c’è una festa patronale, punto. Qui non si tratta di riti e tradizioni da rispettare. Il 21 settembre, per Salerno, non è mai stato un giorno come altri, è il giorno in cui la comunità abbraccia il suo Santo Patrono e si lascia abbracciare, è il giorno in cui la città diventa tutt’uno con il suo Protettore. Tutti i colori dell’arcobaleno, tutti i profumi del mondo, dai fiori alla milza, dal sudore dei portatori allo zolfo dei fuochi a mare. Una giornata da trascorrere tutti assieme, come un’enorme famiglia allargata, una giornata che come da tradizione si è aperta con il solenne pontificale in Cattedrale, con l’Arcivescovo Monsignor Andrea Bellandi che ha accolto il cardinale Angelo De Donatis, penitenziere maggiore e già vicario di Roma, chiamato a presiedere la celebrazione. Una scelta dal forte valore simbolico: il tema del Giubileo – rinascita e misericordia – si intreccia con la figura di chi guida il più antico tribunale della Chiesa, definito da Papa Francesco “il tribunale della misericordia”. Per favorire la massima partecipazione, tutte le parrocchie della città hanno sospeso le messe negli stessi orari.
Non una semplice festa patronale, un qualcosa che va oltre ogni rito e tradizione
21 settembre, il giorno dell’abbraccio a S.Matteo
Una giornata da trascorrere tutti assieme, come un’enorme famiglia allargata
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