E’ una storia che rimanda al “padre padrone” del romanzo (autobiografico) di Gavino Ledda, diventato un film dei fratelli Taviani, la storia di abusi raccontata oggi nelle pagine del quotidiano La Città, che riguarda quattro ragazzini (la più grande di 16 anni, i più piccoli di 11) di un piccolo comune della Valle del Sele.
Secondo la denuncia sporta dalla madre dei minori ai carabinieri della locale stazione a settembre, i quattro venivano frustati col guinzaglio dei cani o, in alternativa, con la pompa dell’acqua se non obbedivano al padre. A lei, invece, il marito avrebbe riservato minacce e percosse – segnatamente schiaffi, calci e pugni, – anche in presenza dei figli, a loro volta offesi e «costretti ad andare in campagna con lui (il padre, ndr ) per accudire i cani che allevava».
Per questo l’uomo, un elettricista incensurato è stato denunciato a piede libero per maltrattamenti in famiglia ai danni dei figli e della moglie, che invece, dal momento della denuncia sono stati collocati in una casa famiglia, sempre nel Salernitano. Il pm titolare delle indagini, Mafalda Daria Cioncada, ha ottenuto dal gip la fissazione di un incidente probatorio: un’udienza durante la quale il magistrato – con l’ausilio di perito – ascolterà le testimonianze della donna e dei suoi ragazzi. I loro racconti diventeranno così prove da poter utilizzare in vista d’un eventuale processo.