Aeroporto: ricorso al Tar per silenzio dicasteri su gestione

Redazione

Senza il decreto per la gestione totale e ventennale non si andrà lontano. I vertici dell’aeroporto Costa d’Amalfi ne sono consapevoli e al netto delle accuse di sprechi e di ritardi che piovono come sempre da ogni dove, perseguono l’unica strada percorribile per dare un futuro allo scalo: ottenere una gestione di almeno vent’anni che consenta di programmare e portare a termine gli investimenti. L’ing. Ferraro, che da qualche settimana presiede l’aeroporto, nella nota diffusa ieri appena sfiora il tema dei fondi che la Regione Campania ha messo a disposizione per il Costa d’Amalfi: sono frutto di un riequilibrio necessario e tutto interno al sistema aeroportuale campano, si limita a dire, snocciolando le cifre notevolmente differenti tra Napoli e Salerno, tra Capodichino e Costa d’Amalfi. Ma il punto non è questo: a preoccupare non è tanto la Corte dei Conti, quanto il braccio di ferro con il ministero delle infrastrutture e dei trasporti che non firma il decreto per la gestione ventennale. A questo proposito, è lo stesso ing. Ferraro a ricostruire gli ultimi passaggi, dalla diffida datata 3 agosto ai dicasteri dell’economia e dei trasporti al ricorso al Tar affidato agli avvocati Antonio Brancaccio e Gaetano Paolino. E’ l’assenza di quel decreto che congela «i notevoli investimenti effettuati, la stringente tempistica da rispettare per il conseguimento delle risorse appostate a favore dell’Aeroporto di Salerno, nonché i miglioramenti di bilancio». Ma Ferraro va oltre e chiarisce di aver chiesto finanche la nomina di commissario e «da ultimo, considerata la perdurante inerzia, la società il 9 Gennaio ha notificato al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti il ricorso al TAR contro il silenzio-inadempimento nella nomina del Commissario ad Acta per l’affidamento della gestione totale ventennale dell’Aeroporto». Secondo il presidente Ferraro il silenzio dei «dicasteri impedisce di conseguire il regime giuridico indispensabile per ottenere il pareggio di bilancio e rischia di allontanare l’inizio dei lavori di allungamento della pista», nonostante siano in arrivo i pareri tecnici delle Regioni Campania e Basilicata. «Rivolgiamo, ‐conclude Ferraro‐un appello ai soci, alle istituzioni, alle forze sociali e sindacali» perché si costituiscano «ad adiuvandum nel ricorso proposto innanzi al TAR Campania».

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