Anmco a congresso per prevenire le malattie cardiovascolari

Francesca Salemme

L’aspettativa di vita è aumentata significativamente negli ultimi decenni grazie agli enormi progressi realizzati nella prevenzione, diagnosi e cura delle malattie soprattutto quelle dell’apparato cardiovascolare. Basti pensare che negli anni ‘80 una persona colpita da infarto miocardico aveva il 18% di probabilità di morire entro i primi trenta giorni, mentre oggi grazie a moderne terapie farmacologiche e soprattutto a interventi efficaci come l’angioplastica coronarica tempestiva questa percentuale si è ridotta al 6%.
I grandi progressi della cardiologia hanno anche notevolmente migliorato la qualità della vita dei pazienti, riducendo di molto le ospedalizzazioni.
Nonostante questo, le malattie cardiovascolari rappresentano ancora la prima causa di morte in Italia, così come in tutto il mondo occidentale. Di questo si è discusso durante il Congresso dell’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (Anmco) della regione Campania. Più di 200 cardiologi provenienti da tutti gli Ospedali della Campania e non solo, con il supporto di esperti di fama internazionale hanno affrontato i temi caldi nell’ambito delle malattie cardiovascolari.

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