Attentati ai Sindaci: cosa succede nell’Agro?

Ivano Montano

Eravamo rimasti alla testa di maiale che fecero recapitare all’allora sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, anni fa. Episodio che fece scalpore e che insinuò in tutti noi il sospetto, all’epoca, che fossimo tornati improvvisamente al Medioevo, come Troisi e Benigni in “Non ci resta che piangere”. Oggi, dopo due fatti così simili tra loro nel giro di 24 ore, due bombe carta davanti alle abitazioni di due sindaci dell’Agro, ci rimettiamo nella macchina del tempo per farci un giretto nella Preistoria, ai tempi in cui l’uomo primitivo manco parlava, emetteva fonemi e mugugni ed eventualmente esprimeva il proprio disappunto a colpi di clava. Insomma, non ci resta che piangere, ma per davvero, al cospetto di vicende che nulla hanno a che vedere con la civiltà, con l’umanità. E così, senza crederci nemmeno un po’, speriamo che si tratti di qualche buontempone a piede libero che vuole scherzare in modo pirotecnico. La verità verrà fuori dalle indagini, con il Prefetto che a questo punto è chiamato a convocare un tavolo d’urgenza sull’accaduto. Due bombe in meno di 24 ore ad altrettanti sindaci sono un segnale che non può passare sottotraccia, che non va assolutamente sottovalutato.

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