E’ una dipendente di Busitalia, la vittima dell’ennesima aggressione a bordo di un mezzo del trasporto pubblico locale. la donna è stata molestata da un passeggero abituale durante il servizio sulla linea 9, partita da Vinciprova alle 10:30 e diretta a Siano, nella mattinata di mercoledì scorso, 7 maggio. L’episodio ha avuto pesanti conseguenze psicologiche per la lavoratrice, che si è vista costretta a interrompere il servizio e a ricorrere alle cure del pronto soccorso.
La prognosi ha determinato un periodo di assenza dal lavoro, mentre la lavoratrice ha presentato formale denuncia alle autorità competenti.
Le segreterie provinciali di FILT CGIL, FIT CISL, FAISA CISAL, UGL FNA e il Coordinamento Aziendale RSA hanno espresso piena solidarietà alla vittima, condannando con forza l’ennesimo atto di violenza contro i lavoratori del trasporto pubblico.
“Questi episodi dimostrano l’urgenza di misure incisive per garantire la sicurezza degli autisti”, sottolineano i sindacati, che rinnovano la richiesta di un protocollo d’intesa sulla sicurezza. Tra le proposte: Cabina isolata per i conducenti per ridurre il rischio di aggressioni; Monitoraggio trimestrale degli episodi di violenza con report dettagliati; Inasprimento delle pene, con procedura d’ufficio per i casi più gravi ai sensi dell’art. 583-quinquies del Codice Penale; Installazione di telecamere a bordo, in conformità al GDPR (UE 2016/679); Maggiore presenza delle forze dell’ordine nei capolinea a rischio, in accordo con le prefetture. “Questi interventi sono indispensabili per tutelare la dignità e la sicurezza dei lavoratori – evidenziano i sindacati – e per contrastare l’escalation di episodi violenti che minano il diritto al lavoro sicuro, sancito dall’articolo 2087 del Codice Civile”. Si attende ora una risposta concreta dalle istituzioni per l’avvio di un tavolo di lavoro.