Baby gang, martedì primi interrogatori

Simona Cataldo

«Una spedizione punitiva» contro chi si era permesso di dire al fratello di uno dei leader del gruppo, di scendere dal motorino. E’ questo il futile motivo che la sera tra il 9 ed il 10 luglio provocò la rissa in piazza Gian Camillo Gloriosi a Salerno, nel quartiere Torrione. Sarà proprio il capo della baby gang che “ordinò” le botte ai rivali, il primo ad essere interrogato martedì mattina dal gip Giuseppina Alfinito del tribunale per i minorenni di Salerno che ha emesso la misura cautelare per 16 dei 17 indagati su richiesta della procura per i minorenni. Gli interrogatori si chiuderanno nella giornata di giovedì. I giovanissimi indagati, tutti salernitani, figli di professionisti, nelle chat sequestrate dalla Squadra Mobile e dalla Polizia postale, raccontano di calci e pugni sferrati con violenza, mostrandosi forti con le fidanzatine e soprattutto dicendosi “al sicuro” perché tutelati dalle rispettive origini familiari. Da una parte il gruppo composto da 13 giovanissimi, dall’altra 4 ragazzini. Questi ultimi, ritiene il giudice, «con una valenza delinquenziale più contenuta», rispetto ai ragazzi dell’altro gruppo che hanno mostrato, invece, condotte più allarmanti con il pericolo di reiterazione.

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