Baronissi: cade Cosimato

Redazione

E’ Rosa La Ragione il commissario prefettizio di Baronissi, dove consiglio, giunta e sindaco sono decaduti in seguito alle dimissioni presentate da undici membri dell’assise cittadina. Il sindaco Franco Cosimato va a casa dopo mesi convulsi di diatribe, trattative e sgambetti politici il cui epilogo c’è stato ieri, quando davanti al notaio Roberto Orlando tre consiglieri di maggioranza ed otto di opposizione hanno firmato le proprie dimissioni, protocollate stamani al Palazzo di Città. Cosimato, espressione di una sola parte del Pd, per restare in sella aveva di recente effettuato un rimpasto di giunta, stringendo accordi con liste civiche riconducibili ad alcuni settori del centrodestra e della sinistra cosiddetta radicale. Dei sette componenti della giunta, infatti, uno era di area Forza Italia, un altro della ex sinistra arcobaleno, mentre gli altri erano di quella fazione del Partito Democratico fedele al sindaco Cosimato. Proprio la spaccatura nel Pd è stata decisiva: l’ala guidata dall’avversario di sempre Giovanni Moscatiello ha promosso le dimissioni di massa per far cadere la giunta ed aprire la strada al commissariamento prima e alle elezioni di giugno poi, quando, verosimilmente, lo stesso Moscatiello si candiderà a sindaco. Il primo cittadino uscente, contattato dalla nostra redazione, ha parlato di «accordi disattesi in modo subdolo, dopo dichiarazioni di segno diverso». Cosimato si dice «amareggiato, anche perché non c’è stato il coraggio morale e politico di portare in consiglio una mozione di sfiducia, preferendo le dimissioni di massa». «Si è tramato alle spalle ed il rammarico è doppio- conclude Cosimato- perché le dimissioni sono state orchestrate da elementi del mio stesso Partito, il Pd, la cui presenza in giunta era preponderante».

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