E' tornato a celebrare, dopo l'interruzione dello scorso anno, la messa del 2 novembre, per la commemorazione dei defunti, nel recinto degli uomini illustri del cimitero di Salerno, l'arcivescovo Andrea Bellandi. Un piccolo segno di normalità: lo scorso anno, infatti, fu lo stesso Presule a disporre il divieto di celebrazioni pubbliche nei cimiteri della diocesi «vista la situazione di grave emergenza sociale dovuta alla diffusione del Covid-19, per motivi precauzionali e non senza sofferenza».
Quest'anno, invece, mascherine sul volto e posti a sedere limitati, si è ripristinata la tradizione che, ricorda il porporato, “serve anche a fare comunità”.
Nel 2020, quando anche Papa Francesco dispensò i fedeli dal recarsi al cimitero, non fu possibile officiare messe neanche all'aperto o all'interno dei campisanti, comunali o di proprietà delle confraternite, finanche in aree immediatamente esterne. L'unica celebrazione che si tenne fu presieduta, nella serata del 2 novembre, dallo stesso monsignor Bellandi, ma il rito fu officiato in forma privata e trasmessa in tv e in streaming. Unica concessione fu il rito di benedizione dei defunti, che fu compiuto dai parroci di ogni comune in stretto accordo con le autorità pubbliche locali.
L'emergenza, però, va ricordato, non è ancora finita e la Penitenzeria apostolica, con un decreto del 27 ottobre scorso, ha disposto la proroga, per tutto il mese di novembre, delle indulgenze plenarie per i defunti, così da limitare assembramenti di visitatori nei camposanti.