Carcere Salerno, ancora violenza: agenti aggrediti

Francesca De Simone

Ancora episodi di violenza al carcere di Salerno, dove sono stati nuovamente aggrediti alcuni agenti della Polizia Penitenziaria: a denunciare l’accaduto è il segretario regionale dell’OSAPP, l’Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria, Vincenzo Palmieri. Il fatto si è verificato in infermeria, dove era stato accompagnato un detenuto che reclamava la terapia fuori dall’orario previsto, inveendo contro la dottoressa di guardia. E’ stato cercato di riportare l’uomo alla calma, ma la sua reazione è stata violenta ed ha colpito con un pugno al collo uno dei poliziotti che era con lui. Anche l’agente giunto in soccorso del collega è stato colpito a sua volta. Entrambi sono stati poi trasportati al Pronto Soccorso del Ruggi per le cure del caso. Sull’ennesimo episodio di violenza nella casa circondariale di Salerno è intervenuto anche il consigliere nazionale del sindacato Emilio Fattorello che ha ricordato come le varie problematiche, non solo quelle relative alla carenza di personale siano state denunciate innumerevoli volte. La situazione viene definita “fuori controllo” da Fattorello, come dimostra anche la recente inchiesta della Procura. Sul carcere, oltre alla nota dell’OSAPP, si registra anche quella della Fials che denuncia, invece, la carenza di infermieri all’interno della struttura e chiede chiarimenti all’Asl salernitana. L’ultima aggressione agli agenti della penitenziaria da parte di un detenuto, tra l’altro, si è verificata proprio all’interno dell’infermeria. “A fronte di un crescente sovraffollamento di detenuti all’interno delle strutture penitenziarie – sottolineano il segretario generale Carlo Lopopolo ed il dirigente sindacale Giovanni Pepe – si assiste ad una altrettanto crescente riduzione degli organici dei professionisti sanitari e sociosanitari all’interno degli stabilimenti di pena in grado di garantire una puntuale e adeguata tutela della salute delle persone recluse che spesso necessitano di terapie e di cure anche per il disagio psicologico, per le dipendenze, per le forme di autolesionismo nonché per la prevenzione dal suicidio, fenomeno, purtroppo, in crescita esponenziale”.

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