L’aumento dei costi legati all’energia e i carburanti si riflettono anche sui prezzi dei prodotti alimentari

Caro benzina e materie prime, i riflessi sulla spesa

Il carrello rischia di diventare sempre più caro e scatta la corsa agli scaffali
Francesca De Simone

La ricaduta economica della guerra in Ucraina inizia ad essere pesantissima: un circolo vizioso che porta sconvolgimenti in molti settori. Le conseguenze dell'aumento dei costi legati all'energia e ai carburanti si riflettono sulle produzioni e, di conseguenza, sui consumi. I prezzi schizzati alle stelle di benzina e gasolio, ma anche di metano e GPL, oltre a creare problemi alle famiglie, mettono in ginocchio le imprese e gli autotrasportatori che lunedì si fermeranno.

Lo sciopero dei camionisti è stato annunciato da Trasportounito. "Le aziende di autotrasporto sospenderanno a livello nazionale i loro servizi per causa di forza maggiore" – si legge nella nota pubblicata sul sito dell'associazione. Il blocco degli autotrasportatori spinge tutti alla corsa alla spesa, nel timore di trovare presto gli scaffali vuoti, perché i rifornimenti rischiano di restare al palo.

Inoltre, negli ultimi giorni sono stati presi letteralmente d'assalto pasta e farina, insomma i prodotti a base di grano che, assieme a mais e soia, il nostro Paese importa in parte dall'Ucraina. Presto, quindi, si rischia di dover fare i conti con un notevole caro spesa che sarà dovuto in parte all'aumento dei costi di energia e trasporti, ed in parte alla carenza di materie prime. Meno approvvigionamento significa meno prodotto e questo comporta un aumento dei prezzi per quello che rimane a disposizione. Conseguenze si avranno anche sulla filiera delle carni, perché gli allevamenti foraggiano mucche, maiali e polli con mangimi a base di grano e mais.

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