Una grande “macchina” per il riciclaggio di oltre 100 milioni di euro

Casalesi e riciclaggio: fermi e perquisizioni nel Salernitano

Le indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli
Antonio Esposito

Una grande "macchina" per il riciclaggio di oltre 100 milioni di euro, frutto di frodi fiscali. A scoprirla sono stati i finanzieri del nucleo speciale di polizia valutaria in collaborazione con i comandi provinciali della guardia di finanza di Napoli, Caserta e Salerno, su delega della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli – Dda. Le fiamme gialle stanno dando esecuzione in queste ore a un'ordinanza di applicazione di misure coercitive, emessa dal gip di Napoli, nei confronti di 63 persone, di cui 48 tratte in arresto, domiciliate nelle provincie di Napoli, Caserta e Salerno. Tutti sono gravemente indiziati, a vario titolo, per il reato di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio a vantaggio del clan dei Casalesi.

Tra il 2016 e il 2020 le somme prelevate ammontano a circa 80 milioni di euro, con prelievi di circa 55mila euro al giorno di media. Le indagini condotte dal Nucleo speciale di Polizia valutaria e coordinate dalla Dda di Napoli si sono focalizzate sul sistema fondato sull'utilizzo di denaro frutto di frodi fiscali commesse sul territorio nazionale, già oggetto di altre indagini. I significativi flussi finanziari ricostruiti dai finanzieri hanno trovato la loro origine in fatture false emesse e utilizzate da ben 51 società di comodo, operanti in vari settori di attività (tra cui la commercializzazione di prodotti petroliferi, di imballaggi e di pezzi di ricambio per auto) sia italiane (con sedi nelle province di Napoli, Roma e Salerno) che di diritto ungherese.

Le indagini hanno consentito di identificare 11 soggetti, destinatari della misura della custodia cautelare in carcere, i quali gestivano le società, i conti correnti e coordinavano la rete degli “spicciatori” (52 soggetti di cui 37 destinatari delle misure degli arresti domiciliari e 15 dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria). Le somme prelevate finivano poi ad esponenti del clan dei Casalesi al fine di provvedere al sostentamento di svariate famiglie di detenuti dello stesso clan. Impegnati nell'esecuzione dell'operazione circa 200 militari della Guardia di Finanza appartenenti al Nucleo speciale Polizia valutaria di Roma e ai Comandi provinciali della Guardia di finanza di Napoli, Caserta e Salerno.

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