Castori si fa sentire, il tecnico è motivato

Redazione

C’è qualcosa di nuovo nell’aria e anche di antico. Ad esempio, quelle urla, quei richiami, quelle scudisciate verbali che erano mancate con l’avvento di Mutti. Si è passati dal silenzio incantatore del tecnico bergamasco alla enorme gestualità di Castori che vuole modellare la squadra, in questa seconda avventura a sua immagine e somiglianza. I granata devono avere la stessa fisionomia del suo allenatore, dunque in campo ci andranno solo i guerrieri, quelli che sono pronti a metterci sudore e sangue per la maglia. Ci fa piacere questo atteggiamento di Castori. Cacciato dalla porta e richiamato dalla finestra il tecnico, almeno sul campo, sta dimostrando grande voglia di fare. Dalle buone intenzioni ai risultati ce ne vuole ma almeno è un inizio incoraggiante per il mister di Tolentino che non si è certo presentato deresponsabilizzato all’appuntamento. Al di là del modulo e degli interpreti, ciò che conta, almeno in questa fase, sono i punti. La Salernitana è attesa da sei partite non proibitive. Cittadella, Modena e Piacenza all’Arechi, Frosinone, Triestina e Pisa in trasferta. Sei partite che potranno dirci tanto sul destino della Salernitana e sulla voglia di riscatto di un gruppo ex novo chiamato ad una missione che, almeno sulla carta, non appare impossibile. All’andata Castori conquistò 11 punti in queste sei partite viaggiando alla media di 1,83 punti a partita. Una media decisamente più alta rispetto alla attuale capolista Bari. Basterebbe ripercorrere quella strada per chiudere in anticipo i conti con la zona salvezza.

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