Cava, Cgil: “Giú le mani dai lavoratori del Comune”

Simona Cataldo

Personale quasi dimezzato rispetto ad alcuni anni fa, carico di lavoro triplicato e turn over applicato in maniera ridotta per la scarsa capacità assunzionale dell’ente. Ed ora con il rischio di vedersi tagliare il salario accessorio. Succede al comune di Cava dè Tirreni. Dove nel corso dell’ultimo consiglio comunale è stato approvato il Bilancio di previsione per il 2023. «Un bilancio di “lacrime e sangue” che di fatto ha fermato anche le attività degli uffici» commenta Antonio Capezzuto, segretario generale Cgil Funzione Pubblica che con una nota stampa difende i dipendenti dell’ente metelliano finiti al centro del dibattito per costi ed efficienza. «Più volte la Funzione Pubblica CGIL e i dipendenti comunali hanno lamentato la presenza di posizioni organizzative improvvisate, che organizzano se stesse, ma la politica non solo non le ha toccate, ma ha allargato addirittura le attribuzioni di servizi delle posizioni già “cariche” – scrive in una nota il segretario Capezzuto – Anche quali figure assumere é stato deciso esclusivamente dalla politica che, val la pena ricordarlo, a metà ottobre ha approvato il bilancio di previsione, tentando ora di addossare la colpa ai dipendenti del ritardo». Attraverso il sindacato «i pochi dipendenti che non si sono ancora dati alla fuga, chiedono a gran voce una riorganizzazione della macchina lavorativa che preveda uffici strutturati. Sulla riorganizzazione dell’Ente – conclude Capezzuto – siamo disponibili, lo diciamo da anni senza ricevere alcuna sponda, come siamo disponibili ad individuare finanziamenti per il potenziamento del personale. Saremo corpo unico con i dipendenti e non consentiremo alcun taglio dei salari».

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