Un giovane con problemi di salute e che ha commesso degli errori, ha narrato l'inferno vissuto a Poggioreale

“Cemento”, il libro di Claudio Persico sul carcere

L'autore ha saputo descrivere l’umanità e la solidarietà che si genera tra i detenuti. Un racconto dedicato al Samuele Ciambriello, garante dei detenuti nella Regione Campania
Francesca Salemme

Claudio Persico ha 26 anni ed un vissuto a dir poco complesso che ha raccontato in un libro – edito dai tipi di Olisterno editore – intitolato “Cemento” perché “quando ti trovi chiuso dentro al carcere, tutto diventa di cemento: le parole, i sogni, perfino il cuore”. Con uno stile asciutto Persico, che si è trovato a vivere un mese all’interno del carcere di Poggioreale a Napoli, descrive nelle 60 pagine del volume, la condizione di vita nel carcere sviluppando insieme una riflessione sulle strategie più adeguate a combattere il disagio giovanile, le dipendenze, la fragilità sociale e psicologica. Dalla tradizione di fare il letto ai nuovi arrivati, al guinzaglio per portare i detenuti in Tribunale. Il buon caffè e il servizio ‘Freccia rossa‘ che garantisce una corrispondenza rapida tra i reclusi e le loro famiglie: perché sono anche loro madri, padri, mogli, figli ad essere  vittime di un sistema che punisce e non rieduca, come invece predica la Costituzione. Un sistema che punisce e uccide la speranza nel futuro  perché le strutture detentive sono discariche sociali, ma in quelle celle sovraffollate, dove la sanità non funziona, le attività rieducative scarseggiano, e convivono anziani, persone con problemi mentali e di tossicodipendenza, Persico ha saputo descrivere e far emergere l’umanità e la solidarietà che si genera tra i detenuti. Il libro è dedicato al Samuele Ciambriello, garante dei detenuti nella Regione Campania.

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