Nel mirino quattro società e relativi amministratori operanti nel settore del commercio e distribuzione di carburanti

Contrabbando gasolio: anche la provincia di Salerno coinvolta nell’operazione della GdF di Napoli

Sequestro di beni per oltre 18 milioni
Francesca De Simone

Anche la provincia di Salerno, oltre a quelle di Napoli e Reggio Calabria, è coinvolta nel sequestro di beni per oltre 18 milioni di euro eseguito dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli con il coordinamento della Procura partenopea. Nel mirino quattro società e relativi amministratori operanti nel settore del commercio e distribuzione di carburanti. Sono stati sequestrati, in particolare, conti correnti, denaro contante, preziosi e gioielli, autovetture ed immobili, pari all'Iva evasa sulle fatture false contabilizzate e dichiarate al fisco, nei confronti dei rappresentati legali di molteplici società, indagati per frode fiscale.

Il meccanismo fraudolento ricostruito dai finanzieri consisteva nell'importare il prodotto energetico via mare dalla Spagna, da una società di capitali maltese, con basi decisionali a Napoli e Catania, e stoccarlo, in 'sospensione d'imposta', nei pressi di un deposito costiero napoletano. Da qui il carburante veniva ceduto solo cartolarmente, e quindi senza versare accisa ed Iva, ad un altro deposito fiscale situato in Calabria e fatto risultare venduto a società “cartiere”, prive di deposito o di qualunque struttura organizzativa, che acquistavano solo sulla carta il prodotto in esenzione di Iva per poi cederlo con l'emissione di fatture false a depositi commerciali campani, di fatto unici utilizzatori del carburante di contrabbando, mai stato spostato da Napoli.

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