De Luca: “esodo di giovani, emorragia da arrestare”

Ivano Montano

I numeri parlano chiaro, altro che il “politichese”. Al centro nord abbiamo oltre il 60% di occupati, in alcune aree del settentrione troviamo il 70-75% di occupati, a livello della Germania, per capirci; poi si scende giù per lo Stivale e calano paurosamente i dati: il Sud ha 20 punti percentuali in meno di occupati, – 30 se si parla di occupazione femminile. Una differenza abissale, come parlare del bianco e del nero, la notte e il giorno. In questo momento – ha sottolineato il Governatore della Campania, ospite ieri del Festival delle Regioni e delle Province autonome – si registra un esodo di proporzioni bibliche dal sud al nord: abbiamo perso un milione e mezzo di cittadini, solo in Campania 250mila e quelli che se ne sono andati per il 40% sono laureati. O affrontiamo di petto questo problema o l’Italia non avrà più alcun peso sulla scena mondiale, dice De Luca, che continua, sul Pnrr: “quegli oltre 200 miliardi vengono dati all’Italia non per un regalo, ma per poter raggiungere tre obiettivi. Il primo: riequilibrio territoriale in termini di infrastrutture, riequilibrio sociale, tasso di occupazione, riequilibrio di genere, tasso di occupazione femminile. C’è stato un tempo in cui l’unità nazionale era l’anima di tutti gli italiani, era una bandiera. Un’anima da recuperare, per salvare non il mezzogiorno d’Italia, ma per salvare l’Italia”.

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