Depressione, cure innovative con Ebris

Simona Cataldo

Circa 280 milioni di persone in tutto il mondo a soffrire di Disturbo Depressivo Maggiore e purtroppo solo il 6% dei pazienti riesce a trarre benefici apprezzabili dalle cure previste. Ottimizzare l’efficacia dei trattamenti è quanto previsto dal progetto internazionale OPADE, del quale è capofila la fondazione Ebris che coordinerà i lavori di 14 partner internazionali: 3 partner accademici, 5 PMI, 1 grande organizzazione privata e 5 centri clinici provenienti da tutta Europa.
L’obiettivo di OPADE è quello di indentificare i biomarcatori chiave che supportano il processo decisionale dei medici grazie allo sviluppo e alla commercializzazione di uno strumento predittivo che utilizzi strumenti di Intelligenza Artificiale, analizzando i processi che intercorrono tra intestino e cervello.
«Già da tempo la Fondazione Ebris sta focalizzando le sue ricerche sulla connessione tra microbiota intestinale e cervello, con studi che evidenziano una grande correlazione che potrebbe rivelarsi fondamentale nella diagnosi di alcune patologie – ha commentato il professor Alessio Fasano, presidente del CdA della Fondazione Ebris – Siamo orgogliosi di guidare questo consorzio internazionale composto da realtà di eccellenza, uniti per individuare diagnosi e terapie più efficaci contro la depressione utilizzando tecnologie all’avanguardia».
Saranno 350 i pazienti, tra i 14 e i 50 anni, che saranno reclutati in 6 diversi Paesi europei e internazionali per un periodo di 24 mesi. Saranno raccolti dati in tempo reale tramite Elettroencefalogramma e campioni di sangue, feci e saliva che occorreranno per formare lo strumento predittivo di Intelligenza Artificiale, ovvero la parte principale del progetto.

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