Eboli, nella rissa davanti al bar spunta il coltello

Ivano Montano

È arrivato nella notte, con diverse ferite da taglio. Ha bussato alla porta del Pronto soccorso, chiedendo aiuto ai medici. Mariano L. aveva diverse ferite da taglio: alla spalla, all’addome e al braccio. Era vigile, era sveglio, si reggeva sulle gambe. Ma era insanguinato in diversi punti del corpo. Lamentava dolori, ma non boccheggiava. Segnale questo che i fendenti non erano andati in profondità, non aveva perforato gli organi interni. Primo sospiro di sollievo. Insieme a lui, pare, ci fossero degli amici. Coinvolti, chi più, chi meno, in una rissa esplosa nel parcheggio di un bar. I medici dell’ospedale non hanno badato ai racconti dei giovani. Tatuati e non. Brilli e lucidi. I camici bianchi sono entrati subito in azione, appurando che le ferite non erano andate in profondità. Resoconto, questo, che ha consentito al personale di turno di lavorare con grande serenità.

Le condizioni
Il paziente non è in fin di vita, ma è stato comunque ricoverato nel reparto di Chirurgia. La prognosi è stata sciolta, nei prossimi giorni l’accoltellato potrebbe anche tornare a casa. Per ora resta in ospedale, in osservazione “pasquale”, nella speranza che non si verifichino complicazioni. Se il quadro sanitario è chiaro, quello investigativo è più nebuoloso. E non certo per colpa delle forze dell’ordine. La notte di violenza è ancora avvolta dal mistero. A quanto pare, l’aggredito non ha presentato denuncia ai carabinieri. E nemmeno nelle altre caserme presenti sul territorio ebolitano.

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