Una prova scritta d'italiano comune a tutti gli indirizzi di studio ipotesi al vaglio del ministero dell'Istruzione per la maturità 2022, tappa cruciale per 500mila studenti.
A Viale Trastevere si sta lavorando a un dossier che comprende anche questa ipotesi ma, dal momento che l'esame è regolato da una legge, servirà comunque un'ordinanza, un atto formale che arriverà solo a gennaio dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale (sentite le commissioni, passando quindi anche dal Parlamento).
L'esame di maturità con lo scritto d'italiano, se sarà confermata questa ipotesi e sempre tenendo conto dell'andamento della pandemia, si svolgerà in presenza.
Così come avvenuto negli anni precedenti, si dovrà indossare la mascherina, mantenere il distanziamento di 2 metri, oltre a igienizzarsi le mani e a seguire tutte le precauzioni previste per legge.
La nuova 'versione' dell'esame di maturità – terza deroga in tre anni – rappresenterà comunque un piccolo passo in avanti verso la normalità, rispetto agli ultimi due anni caratterizzati dal Covid.
Nel 2020, primo anno di coronavirus, i maturandi avevano sostenuto solo una prova orale partendo dalla discussione di un elaborato.
Mentre nel 2021, avevano dovuto portare al colloquio una vera e propria tesina, assegnata 1 mese prima.