Il boss gestiva le estorsioni dal carcere

Estorsione ed usura del clan Zullo: quattro arresti

Utilizzava telefonici cellulari abusivamente introdotti in carcere
Anna Sarno

L’ estorsione veniva imposta dal carcere dove era detenuto. Facendo leva sull’appartenenza al Clan Zullo, una delle quattro persone arrestate dalla Polizia, era riuscita a minacciare un commerciante di Cava de’ Tirreni per la restituzione di un prestito elargito a tasso usurario alcuni anni prima. Utilizzava telefoni cellulari introdotti abusivamente nell’istituto penitenziario e si avvaleva della complicità di altri soggetti che avevano il compito di veicolare i messaggi minatori e, soprattutto, di riscuotere il denaro per poi trasferirglielo. Non solo, imponeva anche una tangente ai gestori di un’attività di spaccio di sostanze stupefacenti nella frazione Santa Lucia. In manette sono finiti Gerardo Bartiromo, alias “Gelsomino”; Vincenzo Zullo’, detto “O’ Cavallar; Michele Memoli, alias “Viccia e  Vincenzo Pellegrino. Dovranno rispondere dei reati di usura ed estorsione aggravati dalle modalità mafiose  

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