Il giorno dopo la bomba d'acqua, che ha messo in ginocchio gran parte della Divina, si fa la conta dei danni nei vari comuni della Costiera Amalfitana. Le quattro ore di pioggia battente ha creato disagi e difficoltà, nonché varie conseguenze, soprattutto nella zona compresa tra Amalfi e Maiori. Ad Atrani il fiume di fango e detriti proveniente dal Dragone ha riportato alla mente di tutti i drammatici momenti già vissuti nel 2010, quando perse la vita Francesca Mansi. I locali al piano strada nella parte alta del comune sono stati invasi ed è scattata l'evacuazione delle vie del centro, annunciata dalla sirena con cui si attiva il piano della protezione civile.
Fango e detriti si sono trascinati giù dalla montagna che va da Ravello, arrivando a valle fino a Minori, invadendo anche il corso principale del paese. I problemi maggiori, però, si sono registrati nella frazione di Villamena. Vigili del Fuoco e Protezione Civile hanno lavorato anche qui incessantemente non solo per liberare i locali allagati, ma anche per monitorare la situazione, alla luce del forte rischio di frane in tutta la zona. A vigilare ed ispezionare l'area dall'alto anche l'elicottero dei caschi rossi. Una frazione di Ravello, quella di Torello, è rimasta isolata per alcune ore a causa di uno smottamento di un terreno. Problemi anche ad Amalfi e a Maiori, mentre la zona più a nord (Conca dei Marini, Praiano e Positano) non è stata colpita dall'anomala e forte ondata di maltempo.