«Un omicidio premeditato e spietato»

Femminicidio Anna Borsa, «Erra si merita l’ergastolo»

La difesa parlerà a gennaio
Antonio Esposito

Ergastolo nella sua forma più dura. Questa la richiesta formulata nei confronti di Alfredo Erra dagli avvocati di parte civile nel processo per il femminicidio di Anna Borsa e il tentato omicidio di Alessandro Caccavale. Ieri, nell’aula della Corte d’Assise di Salerno, si sono concluse le arringhe degli avvocati che rappresentano i familiari della vittima e delle altre parti offese, aderendo pienamente alla richiesta già avanzata dal pubblico ministero Marinella Guglielmotti durante la requisitoria dello scorso ottobre.

Secondo l’accusa, Erra avrebbe premeditato l’omicidio dell’ex fidanzata, procurandosi l’arma con l’intento preciso di uccidere. «Una pistola acquistata per togliere la vita ad Anna, rendendole gli ultimi mesi un inferno», aveva dichiarato il pm, sottolineando la personalità «egocentrica, narcisista ed egoista» dell’imputato. Per la Procura, Erra considerava Anna «un oggetto di sua proprietà» e non accettava la sua libertà di scelta.

Durante le arringhe, il legale Ivan Nigro, che rappresenta i familiari di Anna Borsa insieme alla collega Rosanna Carpentieri, ha mostrato alla Corte una foto della giovane sul tavolo dell’obitorio, il viso sfigurato dal proiettile sparato da Erra. «Questa immagine deve rimanere impressa – ha affermato Nigro – per ricordare cosa è accaduto e cosa Erra ha fatto ad Anna».

Il processo riprenderà a gennaio 2024, quando l’avvocato difensore Pierluigi Spadafora terrà la sua arringa. Solo successivamente si arriverà alla sentenza, che deciderà il destino di Alfredo Erra.

Un caso che scuote ancora l’opinione pubblica, ricordando la drammatica piaga dei femminicidi e della violenza contro le donne

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