Le urla provenienti da quell’appartamento di via Trieste a Mercato San Severino erano dei campanelli d’allarme. Continui litigi tra ex, ma, secondo gli inquirenti, l’ex compagno di Carmela Quaranta non si era evidentemente mai rassegnato alla fine della relazione. A incastrare l’uomo, ora accusato di omicidio volontario, sarebbero stati tabulati telefonici, dati di traffico e celle telefoniche, riprese di videosorveglianza nei pressi dell’abitazione, dati di localizzazione GPS e testimonianze che hanno contribuito a ricostruire gli ultimi movimenti della vittima e dell’indagato che troppe volte era stato beccato in quella zona, a quanto pare anche in quel maledetto giorno. Emergono ulteriori particolari: la 42enne sarebbe stata strangolata con una piccola corda, al momento è questa la pista battuta per quanto riguarda le cause del decesso. In definitiva, alla luce dei gravi indizi raccolti, si sarebbe in presenza dell’ennesimo femminicidio. “L’incrocio degli elementi raccolti ha delineato un quadro indiziario solido”, spiegano gli inquirenti, che mantengono il massimo riserbo sull’esito degli accertamenti tecnici e scientifici già avviati. Il caso aveva scosso profondamente la comunità di Mercato San Severino, dove la vittima era conosciuta e stimata. La sera del 31 marzo, Carmela era stata trovata priva di vita nella sua abitazione, con evidenti segni di violenza. Da subito, gli investigatori avevano ipotizzato un atto volontario, escludendo a priori la pista accidentale o il suicidio. Con il fermo dell’ex compagno, si apre ora una nuova fase giudiziaria: l’uomo sarà ascoltato nelle prossime ore dal giudice per le indagini preliminari per la convalida del fermo e l’eventuale emissione di misura cautelare.
Si schiariscono sempre più i contorni del giallo che avvolge la morte di Carmela Quaranta, a Mercato San Severino
Femminicidio Quaranta: c’è un nuovo indagato
I Carabinieri di Mercato San Severino hanno dato esecuzione al decreto di fermo di indiziato di delitto a carico dell'ex compagno
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