“Dopo la sentenza sulla Terra dei Fuochi, la Cedu torna in Campania dove ancora una volta si condanna al mancato rispetto del diritto alla vita questa volta privata”: Legambiente si pronuncia così su quanto stabilito dalla Corte europea sulle Fonderie Pisano. “Finalmente una sentenza – si legge nella nota a firma di Stefano Ciafani e Mariateresa Imparato, rispettivamente presidente nazionale e regionale, – che rende giustizia e che dovrà assicurare il diritto alla salute dell’intero territorio. Una comunità, quella tra Salerno, Pellezzano e Baronissi, come denunciamo da decenni, esposta agli effetti di un’azienda che non ha avuto la lungimiranza di investire in ricerca e innovazione per mettere al sicuro contemporaneamente cittadini, lavoratori e produzioni”. “Legambiente – prosegue il comunicato – chiede che si dia seguito con azioni concrete di bonifica, monitoraggi ulteriori sulla salute dei cittadini, riconversione industriale e delocalizzazione, trasparenza e partecipazione nei prossimi passi che tutti gli enti interessati dovranno mettere in campo per dare risposte puntuali e risolvere quella che si presenta, come una delle peggiori criticità del territorio salernitano”. Sulla vicenda interviene anche il Codacons Campania secondo cui “questa sentenza è la dimostrazione ancora una volta che lì dove lo Stato Italiano almeno in parte fallisce interviene l’Europa; il Codacons Campania è stato per anni in battaglia nei processi penali nei confronti delle Fonderie Pisano per la salvaguardia dell’ambiente nella città di Salerno e nella valle dell’Irno, complimenti a tutti coloro che hanno ottenuto anche questo importante risultato che costituirà un rilevantissimo precedente in tutta Italia per la lotta all’inquinamento ambientale”.
L'intervento di Ciafani e Imparato
Fonderie, Legambiente: “Sentenza che rende giustizia”
Sulla pronuncia della Corte Europea interviene anche il Codacons
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