Due i metodi per eludere i controlli di “routine” effettuati presso lo scalo portuale

Gdf: droga nel Porto di Salerno, 18 arresti

Continue e serrate trattative con diversi fornitori di nazionalità estera per la cocaina
Francesca Salemme

Sono 18 le persone arrestate questa mattina dai militari della Guardia di Finanza di Salerno per associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti. I finanzieri hanno eseguito un'ordinanza di applicazione di misure cautelari personali, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Salerno su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. L'attività investigativa, avviata in seguito al sequestro di tabacchi lavorati esteri presso il porto di Salerno, nel mese di marzo 2018, dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ha consentito di risalire ad una organizzazione, operante nelle province di Napoli e Salerno che vedeva impegnati gli indagati in continue e serrate trattative con diversi fornitori di nazionalità estera, interessati al trasferimento di cocaina dai Paesi del Sud America all'Italia. L'associazione si era dotata di una struttura a cui era affidata la “gestione operativa”, attraverso il raccordo dei vari sodali; faccendieri dediti alla ricerca di contatti all'interno del porto Salerno o comunque in grado di come le modalità per consentire l'uscita della droga dagli spazi doganali.

Due i metodi per eludere i controlli di “routine” effettuati presso lo scalo portuale: “impresa/impresa” attraverso ditte di spedizione e di destinazione compiacenti con le quali predisporre la documentazione per trasportare la merce illecita occultata in un carico di copertura all'interno di un container; “ripp off” ovvero il recupero del narcotico in maniera furtiva mediante ingresso non autorizzato all'interno dello scalo marittimo e prelievo dei borsoni nascosti all'interno di container.

Sono stati, ricostruiti svariati tentativi di recupero/importazione di sostanze stupefacenti per i quali sono stati acquisiti elementi probatori a carico di 37 soggetti, alcuni dei quali dimoranti al di fuori del territorio nazionale.

Nello specifico, l'organizzazione: è stata contattata per il recupero di un carico di 32 kg di cocaina, occultati all'interno di un container proveniente dalla Colombia e destinato al porto di Vado Ligure (SV). A causa di disguidi organizzativi, il container lo stupefacente è stato reimbarcato verso un'altra destinazione; ha messo in piedi un tentativo di importazione di 1,5 kg di cocaina dal Sud America da recuperare sul territorio spagnolo. Il trasportatore individuato per il viaggio Madrid – Saleno, però, ha disatteso l'accordo raggiunto con il gruppo criminale giusto il giorno precedente alla partenza; si è occupata del recupero di un carico di 157 kg di cocaina, proveniente da narco-trafficanti sud americani, transitato per il porto di Salerno e destinato ad un gruppo criminale di Torre Annunziata. La sostanza stupefacente nascosta a bordo della nave, non recuperata dal gruppo criminale, giungeva successivamente presso il porto canadese di Halifax, dove veniva sottoposta a sequestro dalle autorità locali; ha avviato due trattative per l'importazione, sempre dal Sud America, rispettivamente di 1.000 kg e 200 kg di cocaina. Nel corso delle complesse investigazioni è stata, altresi, ricostruita la cessione di 2 kg di cocaina, su impulso di due intermediari da soggetti del gruppo criminale ad uno di salentine, dietro pagamento del corrispettivo di 69.000 euro.

In relazione ad alcune delle trattative individuate è stata riscontrata pure la presenza sul territorio italiano di soggetti di nazionalità estera, invitati ad intervenire dalle consorterie fornitrici del narcotico, con l'obiettivo di portare a termine le operazioni di cessione.

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