I giovani e l’esperienza non utilizzata

Redazione

Ieri abbiamo parlato dell’opportunità di puntare sui giovani della Primavera per valorizzare alcuni buoni elementi del vivaio che in prospettiva potrebbero tornare molto utili. Sarebbe stato il caso di puntare prima sui ragazzi delle giovanili fornendo loro qualche occasione in più per giocare in prima squadra e cominciare a farsi le ossa. Sicuramente non avrebbero potuto fare peggio di chi attualmente va in campo con risultati disastrosi. Discorso, questo che non vale per tutti ma è ovvio che se accanto ai vari Soligo, Montervino, Merino, Tricarico (a proposito che fine ha fatto il centrocampista calabrese?) fossero stati inseriti giovani con voglia di mettersi in mostra le cose sarebbero potute andare anche diversamente. Anche perché la Primavera gode di ottime referenze. Da quando la squadra giovanile granata è allenata da Cincione e Zeoli c’è un via vai continuo di osservatori e talent scout che seguono costantemente le gesta dei granatini molti dei quali andrebbero immediatamente contrattualizzati per evitare di perderli a vantaggio di qualche altro club. Dai giovani di belle speranze a chi il granata nel sangue ce l’ha da quando è nato: stiamo parlando di Salvatore Russo. Il jolly granata, nonostante la carta d’identità stagionata, ha sempre offerto un rendimento al di sopra della media. Insomma se gioca Balestri a 35 anni perché non può giocare Russo che di anni ne ha 38 ma in campo dà sempre il massimo e anche di più? Perché Grassadonia non ha più puntato su di lui spedendolo nell’ultimo mese quasi sempre in tribuna. E’ questo un altro dei misteri buffi di una stagione completamente da cancellare.

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