Il difficile mestiere di Presidente

Redazione

Quanto è difficile fare il Presidente a Salerno? Per una risposta esauriente, basta analizzare lo strano caso di “contestazione preventiva” messo in atto da alcuni tifosi nei confronti di Amato. Uno striscione, un messaggio di delusione nei confronti di un imprenditore che – fino a prova contraria – non ha mai parlato di un suo possibile interessamento all’acquisizione della Salernitana. Il “Re della pasta” è stato tirato in ballo, è stato messo in mezzo, insomma nominato in ogni discorso da bar e da salotto TV ma il diretto interessato non ha mai confermato quella ambizione di diventare proprietario e gestore della prima squadra cittadina. Qualcosa di farsesco, insomma, che comunque fornisce l’esatta dimensione di quanto sia difficile e alla fine anche sconsigliabile buttarsi in un’avventura che garantisce fischi sempre e comunque e applausi solo in caso di successo. Altri esempi? Quel “grazie Carraro” per aver liberato Salerno dall’oggi rimpianto e osannato Aliberti. La coerenza difficilmente fa parte di questo mondo, figuriamoci nel mondo del calcio che è umorale e voltagabbana di natura. La verità è che in questa città non c’è mai stata classe imprenditoriale veramente motivata a puntare sull’azienda-calcio, ed è ovvio che il dubbio la faccia da padrone anche in questa assai nebulosa vicenda che vedrebbe Palma a capo di chissà quale cordata. Per ora, i Paperon de’ Paperoni sono solo fumetti, aspettiamo che si manifestino in carne, ossa e fideiussioni bancarie. Intanto, ci teniamo Lombardi che – con tutti i suoi errori – un presente ed un futuro, seppur galleggiante tra terza serie e cadetteria, riesce a garantirlo.

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