Quattro i decessi negli ultimi anni in quel tratto di strada

Incidente Tabano, la dinamica nelle prime ricostruzioni

Per l'investitore, risultato negativo ai test tossicologici, si ipotizza il reato di omicidio stradale
Francesca Salemme

Michele Tabano, l’uomo investito ieri mattina sul Lungomare Marconi, è la seconda vittima delle strade cittadine nel giro di poche settimane: appena dieci giorni fa, in via Lista, di fianco al teatro Verdi, la morte di Assem, ricercatrice 27enne originaria del Kazakistan.

Tabano stava rientrando da una passeggiata mattutina quando è stato travolto da uno scooter mentre attraversava lungomare Marconi all’altezza dell’incrocio con via Enrico Perito. Anche il conducente del mezzo, un 55enne medico dell’ospedale Ruggi, è rimasto ferito. Sul posto sono subito arrivati i soccorsi, ma purtroppo per l’equipaggio dell’ambulanza della Croce Bianca non è stato possibile fare altro che constatare il decesso dell’84enne, mentre l’investitore, è stato trasferito immediatamente al Pronto soccorso del Ruggi per politraumi.

Agli agenti della Polizia municipale, diretti dal comandante Rosario Battipaglia e coordinati dal capitano Angelo Vicinanza, il compito di effettuare i rilievi, complicati  dal fatto che il sinistro sia avvenuto in un momento di traffico intenso (la circolazione è stata rispristinata solo all’arrivo del medico legale che dopo le 10 ha constatato il decesso dell’anziano).

Intanto da una prima ricostruzione effettuata dalla polizia locale, il medico alla guida dello scooter potrebbe essere stato abbacinato dal sole: purtroppo, come sanno in tanti, quel tratto di lungomare è pericoloso a causa del sole accecante, dall’alba a metà mattinata, per chiunque proceda, in direzione Ovest verso Est.

Dunque, non avrebbe visto l’anziano mentre attraversava e l’ha travolto.

L’impatto è stato così violento da sbalzare i corpi a grande distanza dal punto di collisione: sul manto stradale era evidente una frenata, mentre Tabano si trovava a circa sei metri dall’attraversamento pedonale. Lo scooter, invece, ha continuato la corsa andando a sbattere contro il marciapiedi e catapultando il medico contro la siepe e poi oltre: è stato ritrovato, insieme al bauletto, al casco, e parti dello scooter, sulla pista ciclabile del lungomare.

Per lui, sottoposto ad accertamenti tossicologici risultati negativi, si ipotizza il reato di omicidio stradale.

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