Il mondo della scuola non subirà ripercussioni dovute al caro energia

Istruzione, ministro Bianchi: «Scuola non risentirà del caro energia»

Il ministro dell’Istruzione Bianchi scongiura l’ipotesi di accorpamenti di ore e riduzione di giorni per risparmiare sul consumo del gas negli istituti
Francesca De Simone

La scuola deve essere l'ultima ad essere interessata da eventuali provvedimenti sui “problemi connessi al costo dell'energia”: così il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi sulle possibili ripercussioni dei rincari sul mondo della scuola. Viene ribadita, quindi, la necessità di una presenza chiara ed esplicita e non soggetta agli andamenti del prezzo del gas: il ministro Bianchi ha, di conseguenza, bocciato l'ipotesi di eventuali chiusure, con ricorso alla dad, o accorpamenti di orari per consumare meno energia negli istituti scolastici. “Il governo non ha mai affrontato questo tema – ha precisato ancora Bianchi – ci sono altri ambiti dove si può e si deve risparmiare. La scuola deve essere lasciata nelle condizioni di lavorare al meglio”.

I problemi della scuola, però, sono anche altri e il ministro ha ribadito anche che si sta investendo sui tempi prolungati, sui tempi pieni e che sono in arrivo risorse per mense e palestre. Sulla questione relativa, invece, alle cattedre, Bianchi ha dichiarato che quando "i ragazzi arriveranno a scuola troveranno tutti i docenti, quelli che sono già in cattedra da moltissimo tempo”, quelli che son stati assunti perché "sono stati fatti tanti concorsi e che sono già state fatte tutte le assunzioni possibili per le supplenze lunghe". Infine, a partire da oggi vengono decise “le supplenze brevi che coprono le malattie e i distacchi: «Noi – conclude il ministro – non abbiamo lasciato soli i nostri dirigenti».

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