Riaperture "in presenza" a macchia di leopardo: perchè?

La scuola in tour

La Azzolina insiste: riaprire tutti gli istituti il 9 dicembre
Ivano Montano

La scuola in tour, alla stregua di una cantante pop sulla cresta dell'onda: tante date, una via l'altra, per tante piazze. Si parte oggi da alcuni comuni, tra cui Pontecagnano Faiano, per chiudere la tourneé l'11 gennaio a Pagani. La Regione Campania ha lasciato margini di manovra ai sindaci, con questi ultimi che, evidentemente, hanno preferito ragionare sui singoli dati del contagio, laddove sarebbe stato a nostro avviso opportuno avere una visione più ampia, valutando la situazione a livello territoriale, insomma provinciale, se non addirittura regionale. Invece, ci si ritrova con una ripresa della didattica in presenza a macchia di leopardo che un po' suona anche come plastica rappresentazione di una scarsa capacità di coesione tra gli enti locali.

Eppure, anche a Roma – dove gli attimi di confusione non sono mancati e non mancano, in questo periodo di pandemia – pareri prima discordanti sembrano ora convergere verso un'unica direzione, cioè quella di riportare tutti gli studenti nelle aule il prossimo 9 dicembre, come auspicato dalla Ministra Azzolina. Un punto a favore: pensare e agire di squadra è sempre meglio che affidarsi ad iniziative solitarie e talvolta estemporanee. Un punto a sfavore: qualcuno ci spieghi il senso di riaprire le scuole il 9 dicembre per poi richiuderle due settimane dopo per le vacanze di Natale, perché veramente facciamo fatica a capirla, questa cosa…

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